Manuel Ernesti

Da pugile a barbiere di successo, Manuel Ernesti da anni mette a disposizione la sua esperienza di vita e professionale a tutti quei ragazzi che vivono situazioni di difficoltà con il progetto sociale “Barber Ring”. Il suo obiettivo è quello di formare giovani nella professione di barbiere, insegnando loro ciò che lui ha imparato da solo, utilizzando l’allenamento della boxe.

Manuel Ernesti si racconta a IN COPERTINA.

Manuel, come nasce la passione per la tua professione?

E’ stata mia sorella, un po’ di anni fa, ad avvicinarmi a questo mestiere, fatto di ritualità e tradizione. E’ tra quelle professioni che mi hanno sempre affascinato, dal mio punto di vista anche loro sono delle forme d’arte.

Quali sono le più grandi soddisfazioni che hai ottenuto?

Aver formato numerosi barbieri per me è stata una grandissima soddisfazione. Sono molto orgoglioso del fatto che i ragazzi mi vedano come un punto di riferimento, mi stimino e puntino su di me: credo sia qualcosa che tutti speriamo e sogniamo nella nostra vita. Sono altresì orgoglioso che la mia vita e la mia carriera, nonché il mio progetto nel sociale, sono stati presi come soggetto per una serie tv che presto vedremo sugli schermi di tutta Italia.

Com’è cambiata la tua vita da quando hai raggiunto i tuoi obiettivi professionali?

E’ cambiata da quando ho deciso di cambiare me stesso. Ho iniziato il processo all’interno, ho cambiato la mia testa ed il mio stile di vita: il resto è stata solo una conseguenza.

Qual è la tua ricetta per superare i momenti più complicati?

Non molti anni fa mi è capitato tra le mani un libro riguardante la meditazione. Lo lessi ma sottovalutai il potenziale. Con il tempo lo stress aveva preso il sopravvento e decisi di cominciare: faccio meditazione due volte al giorno e nel mio ufficio ho un lettino dove mi sdraio per dieci minuti la mattina e dieci la sera: sembrerà, come all’inizio sembrava anche a me, una cosa da poco conto, ma è incredibile la carica e la pulizia che dà alla nostra macchina chiamata “cervello”.

Quando non lavori, come trascorri una tua giornata-tipo?

La mia famiglia è la priorità più assoluta: dedico tanto tempo a mia figlia e amia moglie. Ho sempre sognato una famiglia serena, forse per il passato burrascoso della mia. Sono un giocherellone: mi sbuccio le ginocchia con la mia bellissima bimba e guardiamo i cartoni animati insieme. Ho mantenuto il mio lato bambino sempre vivo aspettando questi momenti.

In futuro quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?

Sono un ragazzo che ha vissuto la strada: ho sofferto la fame e la povertà. Ora voglio aiutare, è una vocazione: impegnerò tutte le mie forze per dare un futuro a quei ragazzi che me lo permetteranno, a cui insegnerò il nostro bel mestiere e la disciplina del mio sport gratuitamente. Statemi accanto e sostenetemi con forza!